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Item Number: 112703
Title: La Torino dei Bamboccianti : Memorie di Strada e di Palazzo
Author: Cremonte Pastorello di Cornour, Anna
Price: Not Available
ISBN: 9788881704156
Description: Pinerolo: Alzani, Edizioni Cittadini dell'Ordine e Associazione Immagine per il Piemonte, 2010. 29cm., pbk., 179pp., 59 plates, most in color. Summary: Tra i tesori esposti a Palazzo Madama, che per decenni sono rimasti invisibili agli occhi dei torinesi e degli appassionati d'arte, ammiriamo molti quadri di Pietro Domenico Olivero, Giovanni Michele Graneri, Pietro Maurizio Bolckman, che raffigurano scene di vita cittadina tra 600 e 700. Parliamo delle bambocciate, che nella fioritura della tavolozza di colori e di soggetti sono testimonianze di vita, riflesso di un’epoca: fiere, feste della Madonna, distribuzione della minestra ai poveri, mercati, falò, alberi della cuccagna. Come scrive Anna Cremonte Pastorello di Cornour nel suo nuovo libro “La Torino dei Bamboccianti” (Cittadini dell’Ordine-Associazione Immagine per il Piemonte-Alzani), in queste tele piemontesi spiccano la quotidianità, la vita di tutti i giorni, con il lavoro, in casa e all’aperto, i mestieri, il medico, il cavadenti, il cantastorie, i giullari che si esibivano per le strade, in qualche spiazzo fra una casa e l’altra. Ma perché questo strano nome e chi sono questi pittori? Il termine “Bambocciata” nasce con il genere di pittura ispirato a scene quotidiane di vita popolare del Bamboccio, ossia di Pieter Van Laer (1582-1642) e deriva dal fiammingo “bamboots” (che significa “sgraziato”) con cui era soprannominato il gobbo e sproporzionato artista olandese. Il compito dei Bamboccianti era quello di ritrarre il mondo di quei poveri, che si contrappongono ai “ricchi mai contenti”, sono “contenti” di non avere alcunché da rischiare e soprattutto sono lieti di non poter commettere i peccati che derivano dalla ricchezza, dei quali peccati si voleva far sentire colpevoli i ricchi, affinché ne provassero rimorso e trovassero il perdono di Dio nella Chiesa, in quanto unica depositaria della remissione dei peccati. Ecco quindi l'atmosfera che non troviamo nei quadri delle bambocciate, nelle quali manca del tutto la degradazione sia fisica che morale, l’infelicità senza speranza ed è proprio la totale mancanza di drammaticità a rendere gradite alle classi ricche queste pitture che potevano adornare le pareti delle loro dimore, senza suscitare alcun rimorso. Un ottimo regalo per gli appassionati di storia torinese.

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