Item Number: 114297 Title: GIOVANNI BATTISTA LANGETTI : Il Principe dei Tenebrosi Author: Mantovanelli, Marina Stefani Price: Not Available ISBN: Description: Soncino: Edizioni del Soncino, 2011. 35cm., hardcover, 348pp. text and catalogue, prof. illus., many in color. Summary: Giovanni Battista Langetti (1625–1676). È lo stesso Fiocco, infatti, il primo ad attribuire al Langetti il “primato fra quanti pittori naturalisti ebbe Venezia, sempre avari di tinte per discrezione talvolta, ma più spesso per povertà ...”. Basterebbe a distinguerlo “la pennellata sapiente”, cioè la “tecnica valorosa”, unita al colore “acceso e generoso”. Sarà lo stesso Fiocco in un contributo sul Seicento europeo e veneziano del 1958-’59 a definire il Nostro come “una specie di Ribera vandyckiano”. Della consonanza di fondo tra le prime intuizioni critiche delle fonti dei secoli addietro e le più mature formulazioni della critica novecentesca è da ritenersi esemplare la lettera su Pommersfelden scritta dal Longhi nello stesso anno 1922 (pubblicata nel ’50) riproducente un immaginario colloquio epistolare col Lanzi, lo storico di fine ‘700. In essa si discute della posizione del Langetti e di Loth nell’ambito del naturalismo di derivazione riberesca, comprendente artisti come Salvator Rosa, Mola, Sandrart nonché Luca Giordano: “quando vollero pur essi esemplare questa mistura di ideale e lugubre, di patetico e di triviale”. Questa ipotesi, dei rapporti tra Loth e Langetti, sarà ripresa, addirittura nei termini di una collaborazione artistica tra i due, da W. Arslan nel 1938, nonché da Ewald nel 1965. Si pensi ad esempio ai dipinti di Loth e Langetti (Palazzo Durazzo, Genova) provenienti da Venezia (Fossati) con scambio dei nomi degli autori perfino nei libri contabili. Come altrettanto evidente è l’influsso del Langetti sullo Zanchi, al quale fa riferimento il Riccoboni (1967). Si pensi all’Apollo e Marsia del Nostro e alla Morte di Dario dello Zanchi in Palazzo Albrizzi a Venezia: per l’ardita posizione del corpo, oltre che per il colore e il chiaroscuro. Del resto di alcune opere dei due venne confusa la paternità, come nel caso del Tantalo (Trieste) ricordato dal Pallucchini (1934). Non solo. Anche coppie di quadri di eguali misure e con temi affini, come Tizio del Langetti e Sisifo dello Zanchi (L’Aja) testimoniano la collaborazione artistica dei due sin dal periodo giovanile, e l’influenza del genovese sull’altro. (Series. I Cardini) We regret to inform you that this title is no longer available. P.O. Box 3904, Kingston, New York 12402 US Phone: 845-331-8519 Fax: 845-331-0852 Email: michael@artbooks.com |
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