Item Number: 130882 Title: Sulle tracce di Caligola : Storie di grandi recuperi della Guardia di Finanza al lago di Nemi Author: Palladino, Alessia (et al) Price: Not Available ISBN: 9788849228717 Description: Roma: Gangemi, 2014. 28cm., pbk., 128pp. illus. Exhibition held at Complesso del Vittoriano, Roma. Summary: L’esposizione al grande pubblico della colossale statua identificabile come Caligola in trono come Zeus, degli inizi del I secolo d.C., rocambolescamente recuperata a Fiumicino nel gennaio del 2011, mentre era in procinto di essere trafugata in territorio estero ed ora finalmente restituita alla fruizione museale al termine del laborioso e complesso restauro, vuole attirare l’attenzione sul fenomeno, in costante ascesa, del traffico di opere di interesse archeologico. Il patrimonio artistico italiano, incalcolabile fonte di ricchezza per il Paese, è esposto alla costante emorragia del mercato clandestino, perché i predatori dell’arte non si fermano di fronte a nessun ostacolo: scavano interi sepolcreti, saccheggiano contesti arcaici mai censiti, trafugano corredi funerari per far fronte alla domanda di chiunque voglia possedere in fruizione esclusiva un’opera che invece – per la specifica funzione etico-sociale che essa esprime – deve appartenere alla collettività, quale bene universale che rappresenta il cammino e la civiltà dell’Uomo, dell’Umanità. La statua, in due frammenti, in marmo greco di Thasos, rappresenta una figura maschile giovanile, ammantata, seduta su un trono, di grandezza maggiore del vero, che analisi stilistiche e considerazioni sull’area di provenienza (il versante orientale del lago di Nemi) permettono di identificare con buona probabilità con l’imperatore Caligola. L’altezza del frammento inferiore è di m. 1,13, l’altezza della parte superiore di m. 1,00. Sovrapponendo i due pezzi si raggiunge un’altezza di m. 2,13 che, aggiungendo la testa mancante, raggiunge m. 2,50. La figura indossa calzari aperti e un mantello che ricopre le gambe per lasciare nudo il busto e ricadere sulla spalla sinistra. I calzari possono solo genericamente inserirsi nel tipo delle caligae speculatoriae o leggere, calzate dagli esploratori, che, secondo Svetonio Caligola amava indossare. Particolarmente interessante è la decorazione del trono, che presenta sul retro una spalliera terminante con un timpano triangolare poggiato su pilastrini con capitelli corinzi a foglie lisce, bracciolo cilindrico e gamba anteriore sinistra decorata con formelle diverse: dall’alto un doppio capitello eolico, una vittoria alata di profilo, che incede verso destra tenendo nella mano destra una brocca (urceus), una maschera femminile del tipo gorgone tra doppie volute, una figura femminile alata emergente da un motivo a onde, rielaborazione del motivo della “donna fiore”; inferiormente un secondo doppio capitello eolico. La statua e il trono dovevano essere policromi, forse con uso anche di dorature, il che rende la somiglianza con i troni di età macedone originariamente molto evidente. Il sedile è coperto da una stoffa spessa terminante con una frangia. La minore accuratezza della lavorazione del retro del trono si spiega con una collocazione della statua contro una parete o all’interno di una nicchia.
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