Item Number: 133194 Title: Conoscere collezionando : I ritratti della collezione Gabburri Author: Donati, Andrea Price: Not Available ISBN: 9788890868481 Description: Foligno: Etgraphiae editrice, 2014. 24cm., pbk., 120pp. illus., most in color. Summary: Capita talvolta di vedere l'autoritratto di un artista all'interno della sua opera, ma più spesso l'immagine del suo volto viene tramandata per altre vie, dirette o indirette. Un conto poi è l'inserimento del volto a margine di una raffigurazione sacra, profana, allegorica, un altro invece il ritratto o autoritratto singolo, fine a se stesso. Quest'ultimo appartiene a un genere proprio e fa storia a sé. La consapevolezza dell'importanza dei ritratti è parte essenziale della storia dell'arte fin dai tempi ellenistici, come indica un aneddoto di Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, XXXV 89). Costui infatti racconta che Apelle era inviso a Tolomeo, ma un giorno ricevette un invito alla sua mensa dal buffone di corte. Infuriato per l'arrivo inatteso, Tolomeo chiese chi avesse osato invitare il pittore. Con un pezzo di carbone Apelle disegnò un ritratto sulla parete e subito il re riconobbe il suo buffone. I ritratti accompagnano il fenomeno del collezionismo. Nel Rinascimento acquistano un'importanza fondamentale e da quel momento costituiscono un capitolo a parte della storia dell'arte. Si può ben dire che la conoscenza artistica debba tanto alla storiografia quanto alle raccolte d'immagini. Nella storia del collezionismo europeo e della cultura illuministica Francesco Maria Niccolò Gabburri rappresenta un caso di straordinario interesse per l'autentica passione e lungimiranza che lo contraddistinsero a Firenze come accademico, mecenate, collezionista, conoscitore. L'interesse per i ritratti maturò in lui fin dalla giovinezza, sulla scorta delle memorie fiorentine e delle raccolte dei Granduchi di Toscana, ma divenne parte vitale di un progetto originale, quando egli capì di dover combinare la sua vocazione collezionistica con lo studio della storia dell'arte. Conoscere collezionando, questo è il senso della sua vita e della sua opera. Se la collezione Gabburri non fosse andata dispersa e se i suoi scritti fossero giunti a conclusione, oggi il suo nome godrebbe di maggiore stima e sarebbe noto ben al di là dell'ambito specialistico cui finora è rimasto confinato. Fin dalle prime ricerche moderne su Gabburri appare chiaro che egli aveva avuto un interesse speciale per i ritratti. Lavorando da anni alla storia del ritratto, sono venuto a conoscenza degli ultimi cataloghi manoscritti della collezione Gabburri quando la loro esistenza non era ancora stata segnalata agli studi. I contributi più recenti hanno cominciato a mostrare la ricchezza dei dati contenuti nei testi inediti, che oggi appartengono alla Fondazione Custodia di Parigi. Perciò ho pensato di fornire un'edizione critica finalizzata ai ritratti, allo scopo di favorire una visione organica delle immagini degli artisti e dei letterati, arricchita di nuovi dati. Le illustrazioni dei ritratti appartenuti alla collezione Gabburri sono accompagnate nel testo e nelle note da altre notizie ed immagini, in particolare dei disegni della raccolta di Nicola Pio, che presenta diverse affinità, ma anche notevoli differenze. L'auspicio è che questo lavoro consenta non solo di avere una migliore comprensione del ruolo svolto da Gabburri nella storia dell'arte e del collezionismo del Settecento, ma anche di reperire altri ritratti appartenuti alla sua collezione.
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