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Item Number: 133573
Title: LUCIO FONTANA : Torso italico
Author: Campiglio, Paolo
Price: Not Available
ISBN: 9788889546635
Description: Segrate: Scalpendi, 2014. 23cm., pbk., 96pp. illus. Summary: La monografia è incentrata su un’opera emblematica di Lucio Fontana negli anni Trenta, il Torso italico (1938). Si tratta di una scultura monumentale in grès policromo che l’artista aveva approntato per un’architettura milanese, poi acquistata dall’architetto Giancarlo Palanti e rimasta per più di settanta anni nella sua collezione privata. Se dal punto di vista compositivo, in quanto rappresentazione della figura umana, l’opera appare una sorta di replica dell’ Uomo nero segno, a sua volta, del nuovo corso della scultura di Fontana dei primi anni Trenta- dal versante stilistico la mozione primitiva si unisce a una scanzonata citazione del busto romano dell’ Augusto di Prima Porta. L’opera è parte di una estesa produzione plastica compresa tra il 1936 e gli anni quaranta che trascorre tra primordialismo, rilettura del Barocco, nature morte e sculture informi, modellate di getto. L’esuberanza della materia e la terra nella sua natura informe, il fuoco come intermediario attivo nella trasformazione della scultura, il colore talora spento, talvolta di un’accensione irreale rappresentano i termini di una straordinaria anticipazione di motivi dell’informale europeo che saranno propri dell’arte del secondo dopoguerra. Il nuovo ruolo di Fontana nell’ambito delle ricerche d’avanguardia italiane è rivendicato in una dichiarazione-manifesto del 1939 (La mia ceramica) in cui l’artista afferma la propria autonomia e indipendenza: “io sono uno scultore e non un ceramista ( ...) la mia forma plastica (...) non è mai dissociata dal colore (...) colore e forma indissolubili, nati da un’identica necessità (...) la materia era attraente; potevo modellare un fondo sottomarino, una statua o un mazzo di capelli e imprimere un colore vergine e compatto che il fuoco amalgamava. Il fuoco era una specie di intermediario: perpetuava la forma e il colore (...) si parlò di ceramiche primordiali. La materia era terremotata, ma ferma”.

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